
numero collana
Quando si cresce la faccenda
si complica un bel po'.
Non sempre le storie finiscono bene,
non sempre i cattivi perdono
e non sempre è così facile capire
chi sono i buoni e chi i cattivi.

marzo 2025
400
978-88-6810-592-1
18,00
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Sinossi
Alfredo “Fred” Sonetto non è mai stato un bravo investigatore privato. Non che se ne sia mai dispiaciuto, in fondo la sua unica ambizione è sempre stata quella di essere un buon padre. Tutto qui.
Ma quando Martina, l’adorata figlia, scappa da scuola per accompagnare un’amica nell’ufficio dell’Agenzia Investigativa Sabato, oltre allo spavento, Fred intuisce immediatamente che sono in arrivo grossi guai.
Le bambine assoldano per pochi euro il team di “detective professionisti” per ritrovare la nonna scomparsa della piccola Nadia. Guglielmo, titolare dell’Agenzia, nonostante le rimostranze di Fred, accetta il caso e si getta a capofitto in un’indagine apparentemente assurda.
Ma nonna Angelica che fine ha fatto veramente? E perché solo a sua nipote sembra importare qualcosa?
Tornano così le indagini dell’Agenzia Sabato e tutti i suoi bizzarri componenti: l’imbranato Fred, il burbero Guglielmo, la bellissima Cinzia, il taciturno Lorenzo, il premuroso Jody e l’ultimo arrivato, il molesto barboncino Fuffy.
E questa volta ognuno racconterà la propria versione dei fatti di una storia che nasce come farsa per trasformarsi presto in tragedia tra omicidi, rapimenti e misteri da risolvere.
Fred e soci dovranno giocare una partita mortale contro la vendicativa difesa dell’Atletico, mariti infedeli e mogli fedeli o viceversa, Samuel L. Jackson, la donna Golem, Liam e Noel, fruttivendoli usurai, la malavita africana, pokeristi bugiardi, arene e bische clandestine, mostri e mamme feroci, martelli e lanciafiamme, negozi disintegrati e la bevanda del demonio.
Un’avventura a rotta di collo per risolvere un mistero che sembra non esistere.
Primo capitolo
Quella notte.
I due bambini si stringevano dietro all’enorme masso, poco lontano dalla statale tutta curve, che si inerpica verso l’alto.
Entrambi erano terrorizzati.
Tremavano e non avevano il coraggio di guardare oltre il nascondiglio.
L’ordine era stato perentorio: “State nascosti qui finché non vedete una faccia amica oppure un poliziotto. Non fidatevi di nessun altro”.
Avrebbero ubbidito.
Questa volta avrebbero ubbidito.
Quando una mano bianchissima spuntò fuori dalla notte, per sfiorare la spalla della bambina, un urlo di spavento squarciò la notte.
***
Otto settimane dopo quella notte.
L’uomo fissava la porta in cima alle scale non sapendo cosa augurarsi. C’era ancora un flebile sentimento di speranza, che alimentava la sua esistenza.
Pregava. Si appellava a Dio, supplicandolo di salvarlo. Qualcuno doveva liberarlo da quell’incubo.
Il freddo intenso penetrava in profondità, lo faceva tremare. Aveva la febbre alta. Aveva paura di addormentarsi e di venire svegliato da una secchiata d’acqua gelida. Lo lasciavano fradicio a piangere per terra. A implorare pietà, un briciolo di umanità.
Si mise a piangere e ritornò a pregare Dio. Chiese nuovamente perdono per i suoi peccati con gli occhi gonfi di lacrime. Era arrabbiato e spaventato. Svuotato di ogni energia.
Un rumore da dietro la porta lo fece trasalire. All’inizio aveva anche provato a gridare ma non era servito a nulla.
Da quanto tempo era rinchiuso? Non lo sapeva. Il tempo non aveva più senso. La porta si spalancò improvvisamente.
Era arrivato l’uomo nero.